Tagliare il prato non è una semplice questione di estetica. Un taglio effettuato nella maniera corretta, nei giusti tempi e mantenendo una lunghezza esatta permette all’erba di crescere sana e forte, in maniera rigogliosa. Per questo è importante utilizzare le giuste informazioni, onde evitare di rovinare il prato, rischiare di far ammalare il manto erboso e rovinarlo sia dal punto di vista estetico sia dal punto di vista della salute. Ora, insieme, vedremo come tagliare l’erba in una piccola guida dedicata anche ai non esperti che temono di rovinare il proprio prato.
Quando tagliare l’erba
La regola generale che è necessario seguire è: spesso. Questo perché un prato tagliato frequentemente diventa più forte mentre un prato tagliato raramente tende a indebolirsi e contrarre malattie. Inoltre non tagliare mai l’erba e farle raggiungere altezze vertiginose comporta una fatica in più nel dover rimediare al danno. Tagliare un prato con qualche centimetro di altezza in esubero non è sicuramente come tagliare sterpaglie di mezzo metro.
Ci sono altre indicazioni da seguire, però, soprattutto in base alla stagione dell’anno. La regola generale è da seguire in autunno e in primavera, quando le temperature sono miti, le piogge abbastanza frequenti e il prato cresce in maniera molto veloce. In questo caso può essere necessario tagliare l’erba mediamente una volta a settimana. Nel periodo più caldo, invece, bisogna tagliarlo con minor frequenza, circa ogni 10-20 giorni. Una tosatura eccessiva rischia di inaridire troppo il terreno e di creare spazi troppo diradati. In inverno, invece, circa da novembre a febbraio, il prato può non essere tagliato per riprendere l’attività quando le temperature si aggireranno introno ai 15 gradi.
Quindi, per ricapitolare in maniera semplice:
Primavera | Una volta a settimana |
Estate | Una volta ogni 10-15 giorni |
Autunno | Una volta a settimana |
Inverno | Mai |
Quanto tagliarla
Una volta scoperto ogni quanto dobbiamo tagliare l’erba vediamo di quanto tagliarla per ottenere un prato perfetto, sano e della giusta lunghezza. In media un prato non deve mai superare i 4 centimetri di altezza, e può essere compreso tra i 2 e i 4 centimetri. Bisogna stare attenti, però, anche a quanto un prato è umido. Se, infatti, ha una buona percentuale di umidità 2 centimetri di altezza possono andare bene, se invece tende a essere secco è meglio mantenersi su una lunghezza maggiore. La stessa regola vale per l’estate: in questo periodo meglio lasciare un paio di centimetri in più proprio per evitare la secchezza eccessiva. Altezza maggiore anche per le zone d’ombra, ma comunque non deve mai superare i 10 centimetri.
Come tagliarla
Lo strumento più indicato è sicuramente il tosaerba, soprattutto se il giardino non è particolarmente grande. In caso contrario è possibile usare anche il decespugliatore, ma solo se vi è la presenza di sterpaglie molto alte, terreni scoscesi e sconnessi o cespugli. Per un giardino di dimensioni medio-piccole si può scegliere un tosaerba con motore elettrico mentre se supera i 1000 mq è meglio sceglierne uno con motore a scoppio, più funzionale in caso di giardini dalle grosse dimensioni.
Qualche accorgimento in più: il momento migliore per tagliare l’erba è nel pomeriggio, quando non è ricoperta di rugiada ed è bella asciutta. Un altro accorgimento molto utile è di acquistare un tosaerba che abbia la funzione denominata “mulching” (tradotto in italiano “pacciamatura”, termine utilizzato nel giardinaggio per indicare l’operazione di copertura del terreno con un materiale) che sminuzza l’erba tagliata, consentendoci di non doverla raccogliere ma di poterla lasciare sul prato. Questo permette di nutrire il prato con l’erba tagliata e inutile, portando numerosi vantaggi senza ricorrere ad altri concimi da acquistare in negozio spendendo energie e denaro. Il taglio, inoltre, è consigliabile in senso alternato per evitare di creare solchi o di compattare eccessivamente l’erba.