Come or ora accennato, in commercio esistono diverse tipologie di tagliaerba, ciascuna con i propri aspetti positivi e negativi, e ciascuna con caratteristiche diverse, che rendono un determinato apparecchio più o meno indicato per quelle che sono le proprie esigenze.
Il più vecchio tra i modelli sul mercato, il tagliaerba manuale risulta ancor oggi molto apprezzato, e ciò a dispetto dei nuovi macchinari, meno faticosi, che consentono di prendersi cura del proprio prato o giardino in minor tempo. Dai costi ridotti e dalla manutenzione essenziale, esso è ecologico – non consumando carburante o energia – e silenzioso, nonché agevole da trasportare, vantaggi, questi, tutt’altro che irrilevanti. Presenta, ovviamente, come punto a sfavore, il non poter contare sulla forza di un motore, cosa che lo rende adoperabile solo per giardini di piccole dimensioni, di non oltre 250 metri quadrati: tagliare l’erba di spazi più estesi, infatti, richiederebbe il doppio del tempo necessario rispetto a quello impiegato servendosi di un apparecchio a benzina.
Il tagliaerba manuale non è, inoltre, la soluzione ideale in presenza di erba alta o di pietre, e di pendenza del terreno, che potrebbe danneggiare le lame. Tra i diversi modelli di tagliaerba manuale, quelli classici, a lama rotante, rappresentano i più diffusi, perché pratici ed agevoli nell’uso e ideali anche a livello hobbistico; di costo contenuto, rischiano però di sfrangiare e danneggiare i fili d’erba. Gli apparecchi più moderni appartenenti a questa categoria di tagliaerba, invece, sono caratterizzati da lame elicoidali, da lame, cioè, direttamente connesse al movimento delle ruote: la spinta manuale, in tal modo, è semplice e confortevole, tale da rendere lo sforzo fisico davvero minimo, e l’apparecchio di conseguenza alla portata di tutti.Di fascia di prezzo medio-alta, il tagliaerba elicoidale assicura un taglio pulito e preciso, che evita punte secche o ingiallite e steli rovinati, garantendo un prato omogeneo e piacevole alla vista. Unica attenzione richiesta, quella di controllare che l’erba non raggiunga altezze elevate, ostacolo, questo, alle operazioni di rasatura.
Semplice e minima è la manutenzione: dopo l’uso, il dispositivo in esame va pulito accuratamente – adoperando un forte getto di acqua corrente, come indicato, tra l’altro, nel libretto di istruzioni a corredo del dispositivo stesso – per scongiurare la formazione di ruggine. A seguito di questa operazione, è necessario effettuare la lubrificazione degli ingranaggi e delle ruote, con un olio apposito, al fine di migliorare la trasportabilità del tagliaerba; senza trascurare, poi, la regolare affilatura delle lame, per una rasatura perfetta del proprio spazio verde.Una volta individuato il tagliaerba manuale come l’apparecchio più consono alle proprie necessità, è opportuno considerare determinate caratteristiche, di aiuto per veicolare al meglio il proprio acquisto.
Tra queste, il livello qualitativo dei materiali adoperati, il peso totale, la praticità di utilizzo, e l’impugnatura, che deve essere comoda ed ergonomica. Un “quid plus” è il sacco per la raccolta dell’erba tagliata, che permette di tagliare l’erba in tutta tranquillità, senza preoccuparsi di doverla poi raccogliere in un secondo momento: dopo essere stata tagliata, infatti, l’erba finisce direttamente all’interno del sacco. Se non compreso nella “dotazione base” del tagliaerba manuale, dunque, può rivelarsi molto utile acquistare questo accessorio a parte.
Alimentato con la corrente elettrica, il tagliaerba in oggetto è dotato di un cavo da introdurre nella presa ogni qual volta si intenda adoperare l’apparecchio. Ideale per giardini di piccole-medie dimensioni, si caratterizza per il peso contenuto, il costo sostenibile, il basso impatto sonoro ed ambientale, ed una manutenzione che richiede pochi interventi. Abbastanza ergonomico e agevole da manovrare, ha una potenza che va da un minimo di 1000 Watt ad un massimo di 1800-2000 Watt nei migliori modelli, idonei per qualunque tipologia di erba. Quali i vantaggi e gli svantaggi di questo dispositivo?
I primi vanno ricercati senza dubbio nel fattore potenza, dal momento che il tagliaerba elettrico è capace di fornire continuamente e costantemente la quantità di potenza occorrente (non presentando le limitazioni derivanti dall’autonomia della batteria); gli effetti negativi, invece, sono da ascrivere ad una scarsa libertà di movimento, per via del filo di alimentazione (anche se si può ovviare alla problematica munendosi di apposita prolunga). Filo al quale, tra l’altro, andrà prestata la dovuta attenzione, affinché non si aggrovigli o deteriori, non finisca sul cammino dell’apparecchio (o peggio, sotto le sue lame), e non sia causa di cadute durante l’utilizzo.
Pratico, maneggevole e silenzioso, il tagliaerba a batteria si caratterizza per l’altezza del taglio regolabile, le ruote montate su cuscinetti a sfera, il manico ergonomico regolabile, fattori, questi, che rendono il dispositivo in oggetto molto apprezzato. Ha come indubbio vantaggio quello di offrire massima libertà di movimento, essendo, appunto, senza filo: filo che, come abbiamo or ora sottolineato, rende l’operazione di rasatura poco piacevole – oltre a rallentarla – richiedendo, tra l’altro, estrema cautela negli spostamenti.Adoperando un tagliaerba a batteria non ci si dovrà quindi più preoccupare della distanza tra la presa di corrente e gli angoli più reconditi del proprio spazio verde, dal momento che il raggio di azione in cui sarà possibile rasare l’erba è praticamente illimitato.
A fronte di questo aspetto positivo, bisogna, tuttavia, metterne in evidenza uno negativo: questo genere di apparecchi dipende dai tempi di ricarica e di autonomia della batteria, oltre che dalla qualità della batteria stessa, di diversi tipi e di diversi voltaggi.È opportuno, di conseguenza, orientarsi verso una batteria che assicuri una durata di carica consona alla superficie su cui lavorare, e comunque, dalle buone prestazioni: la scelta migliore, in merito, è costituita dai modelli con una batteria al litio, di maggiore efficienza e priva dell’effetto memoria, che, con l’andare del tempo, comporterebbe una diminuzione di potenza del dispositivo.
Sul punto della potenza si sottolinea che un tagliaerba, per poter risultare efficace anche in presenza di terreni particolarmente “ostici”, dovrebbe avere una potenza intorno ai 36 V, mentre i 20 V circa sono propri dei modelli più semplici, adatti per piccole parti del prato. Alla luce di queste considerazioni – per il fatto, cioè, di dipendere da un caricatore – il tagliaerba a batteria non si adatta a lavori intensivi e su grandi estensioni, profilandosi come la soluzione migliore da adottare in presenza di piccoli prati o giardini, la cui erba non sia eccessivamente robusta o stopposa.
Scelta ideale su superfici di medie o di grandi estensioni (anche di oltre 500 metri quadrati), ove un apparecchio elettrico potrebbe fare fatica o allungare i tempi di lavoro, il tagliaerba a scoppio rappresenta la tipologia dotata di maggiore potenza, che non teme rialzi, dislivelli del terreno, o erba alta. Nessuna limitazione e grande libertà di movimento, quindi, con questo dispositivo, esistente in commercio sia con sacco che con la funzione “mulching”, attraverso cui l’erba tagliata viene “polverizzata” e rilasciata nel terreno quale fertilizzante, evitando all’utilizzatore lo svuotamento del sacco di raccolta.
La potenza di un tagliaerba a scoppio? Si aggira in un buon modello intorno ai 4 cavalli vapore. Benché vantaggioso sotto molti aspetti, il modello in oggetto presenta un costo maggiore rispetto alle altre tipologie di tagliaerba, e ciò sia per quanto concerne l’acquisto iniziale che le spese di gestione – connesse all’utilizzo del carburante (miscela) – e quelle di manutenzione delle diverse parti di cui è composto il motore (filtro aria, olio motore, ad esempio). Questo è il motivo per il quale il tagliaerba a scoppio è consigliabile per un uso professionale e in presenza di spazi verdi e tenute di vaste dimensioni.
Adatto a lavorare sia su piccole superfici con metratura inferiore a 500 metri quadrati, che su spazi di 10000 metri quadrati, il robot tagliaerba (o tagliaerba automatico) costituisce senza alcun dubbio uno dei più pratici e comodi strumenti da adoperare per la cura del proprio spazio verde: lavora, infatti, in piena autonomia, non necessitando di nessuno che lo spinga o lo orienti in una determinata direzione. La presenza di terreni sconnessi (anche con pendenze del 45%) non costituisce un ostacolo, così come la presenza di cancelli o aiuole fiorite; alcuni modelli, inoltre, sono in grado di eseguire il proprio lavoro in tutta tranquillità sotto la pioggia incessante, senza che il manto erboso si rovini e senza problemi di funzionamento
Disponibili in diverse dimensioni, in base all’estensione della superficie su cui lavorare, e molto silenziosi, i dispositivi appartenenti a questa tipologia di tagliaerba possiedono una batteria interna ricaricabile e sensori di movimento per evitare gli ostacoli e muoversi con libertà. Non richiedono lo svuotamento e la raccolta dello sfalcio, perché dotati della funzione di mulching, e prevedono sistemi di sicurezza bloccanti le lame in caso di sollevamento o di ribaltamento, nonché sistemi di antifurto che rendono l’apparecchio utilizzabile esclusivamente dal possessore del PIN di accesso.
Grazie ad un timer, poi, è possibile anche impostare gli orari di funzionamento.In merito all’installazione, si tratta di un’operazione abbastanza agevole, che può essere effettuata anche autonomamente. La prima cosa da fare è quella di verificare l’assenza, nel proprio prato o giardino, di rami o pietre che potrebbero creare danni al macchinario; l’altezza dell’erba, inoltre, non dovrebbe essere superiore ai 10 cm circa, in caso contrario, andrà prima tagliata. Dopo di che la stazione di ricarica – occorrente per il riparo dell’apparecchio e la ricarica delle batterie – va collocata preferibilmente in posizione centrale rispetto al giardino, protetta dalla luce solare diretta e dal cattivo tempo, e, ovviamente, collegata all’impianto elettrico.Da ultimo bisogna posizionare il cavo perimetrale ed il cavo guida, gli altri elementi necessari per il funzionamento del robot tagliaerba: il primo, quale confine ai movimenti del robot stesso, il secondo per consentire il rientro automatico alla stazione di ricarica, per ricaricare, appunto, la batteria.
In particolare, il cavo guida andrà steso per tutta la lunghezza del giardino, un’estremità di esso sarà collegata alla stazione, e l’altra al cavo perimetrale. Durante la sistemazione del predetto cavo, il robot tagliaerba andrà ricaricato, considerando che l’operazione richiederà circa un’ora e mezza, a seconda del modello in questione. Benché funzionali, di consumi ridotti e manutenzione accessibile, i robot tagliaerba non sono tuttavia molto diffusi a causa del costo, generalmente parecchio elevato rispetto a quello delle altre tipologie di tagliaerba.
Del tutto motorizzato – l’unica cosa manuale è la guida dell’apparecchio – il trattorino è l’opzione da preferire in presenza di spazi verdi di grande estensione, che richiedono di essere tagliati velocemente. Di dimensioni maggiori rispetto a quelle delle tipologie di tagliaerba precedente analizzate, il trattorino è disponibile in commercio in vari modelli, quasi tutti con motore a benzina di potenza ridotta, con cilindrata che va dai 10HP (Horse Power, 1CV = 0,98 HP) sino a oltre 18. Dotato di seduta per il trasporto e la guida dell’operatore, il macchinario in oggetto adopera per lo più il volante (che consente di sterzare e di curvare fino a 180°), di indiscutibile aiuto per tagliare il proprio spazio verde come più si desidera.
Sono pochi, infatti, gli apparecchi che adoperano ancora le leve, il cui raggio di curvatura – va detto – è pari a zero.La maggior parte dei trattorini possiede, sulla parte posteriore, un sacco o contenitore per la raccolta dell’erba tagliata; i dispositivi più moderni e di fascia di prezzo alta sono dotati della funzione di mulching, altri, invece, hanno uno scarico laterale a terra dell’erba. Più costosi rispetto ai tagliaerba “tradizionali”, i trattorini valgono però tutto il denaro speso, se si considerano i tanti vantaggi offerti. Quali? Innanzitutto la possibilità di decidere la dimensione del taglio, ed in secondo luogo quella di scaricare l’erba raccolta nel punto che si desidera, premendo un semplice tasto (il macchinario raccoglie l’erba tagliata in un apposito cestello)
E ancora, gli apparecchi in oggetto, durante il taglio dell’erba non rilasciano nell’aria polvere e frammenti (cosa che invece avviene nei tagliaerba classici), ma le accumulano nel cestello integrato: un aspetto positivo, questo, per i soggetti con problemi respiratori. Se di decide di acquistare un trattorino, però, bisogna essere pronti per affrontare una manutenzione costante e precisa, comprendente l’affilatura delle lame, la pulizia della superficie del lato inferiore del trattorino stesso (il lato cioè dove si verifica il taglio dell’erba), la messa a punto del motore, e l’assiduo controllo dei liquidi.
Un’ultima notazione è relativa ai consigli da mettere in pratica quando si è alla guida di un dispositivo di tal genere: indossare sempre un consono equipaggiamento protettivo, dato da un casco (di aiuto nel caso sfortunato di una caduta dal trattorino) e da guanti in pelle (per ovviare ad eventuali tagli, specie durante la manutenzione delle lame). In caso di inutilizzo del dispositivo, infine, è opportuno collocare lo stesso in una zona all’ombra, o, meglio ancora, in garage.
Qualche dettaglio in merito a due tipi di tagliaerba: quelli a cuscino d’aria e quelli con e senza cesta raccoglierba. Leggeri, agevoli da trasportare e da riporre, i primi sono di recente acquisizione: come suggerisce il nome stesso, sono dotati di una particolare tecnologia che consente all’apparecchio di poggiarsi appena sopra l’erba, nonché di muoversi con scioltezza. Costituiscono la soluzione ideale per spazi verdi dalle dimensioni contenute ma anche dalle parti irregolari o difficili da gestire.
I tagliaerba con cesta raccoglierba sono quei dispositivi che prevedono un apposito cesto, da svuotare una volta riempitosi. Nonostante questa seccatura, hanno dalla loro parte un innegabile vantaggio, che si misura a livello economico: apparecchi di tal genere, infatti, costano meno di quelli privi del cesto raccoglierba. Un altro punto a favore è da riscontrare nell’assenza di problematiche lavorative in caso di erba alta.
I tagliaerba senza cesta raccoglierba sono invece caratterizzati dalla funzione mulching (già citata in precedenza), consistente nello sminuzzamento fine dell’erba tagliata, che viene “restituita” al terreno sotto forma di fertilizzante: in questo modo l’utilizzatore dell’apparecchio evita il raccoglimento dell’erba stesso, con un evidente risparmio di tempo e di denaro. Il risparmio di denaro si manifesta però sul lungo termine, in quanto, inizialmente, un tagliaerba con funzione mulching ha un prezzo superiore rispetto ad uno tradizionale.
Ed è un risparmio sul lungo termine poiché non ci si dovrà recare presso una discarica per gettare l’erba, né acquistare una compostiera per realizzare da sé il compost. Il modello di tagliaerba in oggetto, tuttavia, va adoperato essenzialmente quando l’erba del proprio giardino non è troppo alta, poiché in queste condizioni potrebbe non lavorare adeguatamente. Problematica eventuale, questa, che, come abbiamo appena visto, non si riscontra con un tagliaerba con cesta raccoglierba, e che potrebbe, dunque, lasciar propendere la propria scelta verso uno di questi modelli.
Qualunque sia l’alimentazione del tagliaerba (elettrica, con motore a scoppio o a batteria) è possibile indirizzare il proprio acquisto verso un apparecchio a spinta o uno semovente. Quali sono le differenze tra i due modelli? Presto detto. II tagliaerba a spinta, come dice il nome stesso, è quello funzionante con l’azione umana, nel senso che è l’utilizzatore a spingerlo per farlo procedere; lo si consiglia per tagliare l’erba in spazi verdi in cui sono presenti molti cespugli o arbusti, attorno ai quali l’apparecchio va mosso per effettuare le rifiniture.
Il tagliaerba semovente è invece quello il cui avanzamento è reso più agevole dal motore, che fornendo trazione alle ruote fa procedere il tagliaerba stesso ad una velocità costante, generalmente 3.6 Km/h. Il suo grande vantaggio, rispetto ad uno a spinta, risiede nella riduzione al minimo della fatica dell’utilizzatore e dei tempi necessari per eseguire il lavoro. È da scegliere nel caso di giardini di dimensioni medio-grandi, caratterizzati anche da pendenze: il taglio può infatti essere eseguito senza difficoltà, e la trazione consente al tagliaerba di procedere facilmente pur in presenza di erba umida o scivolosa.
L’essere semovente fa sì che il tagliaerba stesso, per via del motore, sia più pesante, il che rende gli apparecchi con questa caratteristica poco adatti a lavorare su spazi verdi con molti ostacoli, che necessitano di un macchinario più semplice da far funzionare.
Come scegliere un tagliaerba? Come veicolare il proprio acquisto verso l’apparecchio maggiormente rispondente alle proprie esigenze? Ferma restando la presenza sul mercato di diverse tipologie di modelli, ciascuna con le proprie caratteristiche, di ausilio per un acquisto giusto e consapevole, esistono dei parametri ben specifici che non possono essere trascurati. Li analizziamo qui di seguito.
Quelli appena esposti sono i parametri-base, assolutamente imprescindibili al momento della scelta del proprio tagliaerba. Ma anche i materiali, il prezzo e la marca dell’apparecchio hanno un “ruolo” da non sottovalutare. Vediamo sino a che punto.
Attrezzo da giardino, e dunque esposto agli agenti atmosferici, all’umidità ed agli urti, il tagliaerba deve essere realizzato con materiali resistenti. Al momento dell’acquisto non va pertanto dimenticata la sua struttura, e dunque la robustezza del telaio: fondamentale è, infatti, la qualità della scocca, per garantire protezione ai meccanismi interni dell’apparecchio ed assicurare stabilità all’apparecchio stesso durante il suo funzionamento. Oltre che in acciaio inox – indistruttibile – la scocca può essere realizzata in alluminio con azione antiruggine ed anticorrosione o anche con materiali misti. Importanti sono anche i materiali adoperati per la copertura del cavo elettrico e per le ruote, poiché incidono non poco sulla durata e sulle prestazioni del tagliaerba. Al momento della scelta, infine, è opportuno valutare anche la mobilità dell’apparecchio, la sua capacità di raggiungere gli angoli nascosti o in pendenza, nonché quella di far fronte alle vibrazioni, caratteristiche, queste, denotanti una maggiore durata del dispositivo.
Per quanto concerne il prezzo, esso è senza dubbio un fattore che influisce sulla scelta del tagliaerba. Variabili e dipendenti dalle caratteristiche del tagliaerba stesso – quali, ad esempio, la tipologia di alimentazione e la potenza – i costi vanno da 60-100 Euro per i modelli elettrici alimentati a rete, di potenza ridotta e idonei ad effettuare piccoli lavori in giardino, a cifre oscillanti tra i 200 ed i 500 Euro, tipiche dei modelli più professionali e dalla potenza elevata, in grado di tagliare qualunque tipo di erba. La fascia di prezzo media, invece, sia aggira intorno ai 100-190 Euro, e rappresenta la soluzione ideale per giardini di piccole-medie dimensioni.
In merito alla marca, infine, si suggerisce non tanto di scegliere un brand specifico, quanto piuttosto di affidarsi ad aziende conosciute e serie: in tal modo si avrà non solo la certezza di acquistare un prodotto sicuro e durevole nel tempo, ma anche la garanzia di un’assistenza che durerà pure nella fase successiva alla vendita. Centri di assistenza presenti su tutto il territorio nazionale si riveleranno infatti utili in caso di pezzi di ricambio o di eventuali guasti. Tra le migliori aziende produttrici di tagliaerba citiamo, a titolo esemplificativo, la Bosh e la Black&Decker.
Una corretta pulizia e manutenzione del proprio tagliaerba è essenziale per garantirne il regolare funzionamento ed evitarne l’usura: un apparecchio trascurato, infatti, si deteriora più rapidamente, con il rischio di essere sostituito da uno nuovo.
Vediamo, dunque, come procedere al riguardo, partendo innanzitutto dalla considerazione secondo la quale è possibile distinguere due fasi all’interno di un anno di vita di un tagliaerba: quella primaverile/estiva, di massimo utilizzo, e quella invernale, di riposo, durante la quale il tagliaerba stesso resta per lo più fermo. In questo periodo va prestata attenzione a collocarlo al riparo da umidità, sole ed agenti atmosferici, preferibilmente in un box, e coperto da un telo. Mai lasciarlo all’aperto.
Nella prima fase, quella primaverile/estiva, una giusta manutenzione è quella da che va effettuata dopo ogni utilizzo del dispositivo. Ciò perché all’interno del tagliaerba si ammassano residui di taglio e mucchietti di terra, che stratificandosi con il passare del tempo possono provocare un intasamento della camera di taglio e del sacco raccoglierba, compromettendo il regolare funzionamento del tagliaerba stesso. Ecco perché si consiglia, dopo ogni utilizzo, di eliminare almeno lo sporco più grossolano, cominciando dai ciuffi di erba più grandi rimasti bloccati nelle ruote e negli elementi di taglio. E si raccomanda, in proposito, di agire adottando le dovute misure di sicurezza, staccando sempre la spina o rimuovendo la batteria nel caso di un tagliaerba elettrico, e staccando la candela in presenza di un apparecchio a scoppio. Per impedire ferite alle mani causate dalle lame – anche se non in movimento – si raccomanda inoltre di indossare guanti speciali di protezione, facendo attenzione a non incastrare le dita.
Eventuali residui d’erba induriti possono essere ammorbiditi con olio ed eliminati successivamente servendosi di un panno spesso, mentre per i punti più difficili da raggiungere si suggerisce l’utilizzo di olio e spray; le incrostazioni più tenaci, infine, vanno trattate con molta delicatezza, servendosi, specie per le parti in metallo e gli strati verniciati, di un raschiaghiaccio in materiale sintetico.
Questi appena illustrati rappresentano i consigli per una pulizia di base: bisogna però sottolineare che detta operazione di pulizia varia a seconda della tipologia di apparecchio di riferimento. Vediamo, quindi, come agire, considerando ciascuno dei modelli.
Il tagliaerba manuale elicoidale è il più semplice da pulire essendo privo di motore, la qual cosa lo rende anche più pratico da capovolgere per pulire con attenzione le lame. Può essere adoperato un panno umido per eliminare i residui d’erba, ma la soluzione più celere è quella che prevede un getto d’acqua per lavarlo interamente, lasciandolo poi asciugare al sole.
Nel caso di un tagliaerba elettrico o a batteria, è il carter che va pulito, adoperando specifici attrezzi, quali un raschiatore o una spatola ad esempio, per rimuovere ogni residuo d’erba formatosi a seguito della rasatura. Quindi va collocato un sacchetto di plastica sul motore, e passato un getto d’acqua esclusivamente sotto al carter. Un controllo anche alle lame, da affilare qualora non lo siano (operazione, questa, da poter effettuare in casa adoperando specifici utensili – se si è in grado di procedere autonomamente – o da affidare ad un esperto). Se il tagliaerba in oggetto è fornito anche di un cesto di raccolta, quest’ultimo, dopo essere stato svuotato, va lavato con un getto d’acqua e lasciato asciugare al sole.
Se si possiede un tagliaerba a scoppio, è opportuno prestare maggiore attenzione durante le operazioni di pulizia. La prima cosa da fare è scollegare il filo della candela. Con il serbatoio vuoto o quasi del tutto vuoto, ribaltare il tagliaerba a 90°, verificando che il filtro dell’aria si trovi in una posizione più elevata, al fine di impedire fuoriuscite che potrebbero compromettere il riavvio del motore. Se è necessario affilare le lame, queste vanno smontate prima di procedere a detta operazione; rimuovere poi tutti i residui di erba rimasti, e pulire il carter con un getto d’acqua, o, meglio ancora, con un pulitore ad alta pressione. Rimontare le lame, controllandone il senso di montaggio, e procedere con la pulizia del motore e poi delle ruote, adoperando una spazzola. Passare infine un getto d’acqua sul cesto di raccolta e lasciarlo asciugare al sole. Si raccomanda di non far mai girare la lama con le mani perché se fosse ancora presente della compressione nel cilindro si potrebbe incorrere nel serio rischio di ferite.
In presenza del tagliaerba a scoppio, si sottolinea che l’erba e gli scarichi sporcano specialmente il filtro dell’aria ed il carburatore. Filtri dell’aria scoloriti vanno puliti per scongiurare danni al motore ed una perdita di potenza: una volta rimosso il filtro, questo va sbattuto con accortezza e pulito con un panno asciutto, e reinserito correttamente. Andrà invece sostituito in caso di inefficacia della predetta operazione di pulizia.
Nel caso di un trattorino, la relativa pulizia risulta complicata dal sollevamento del macchinario, operazione, questa, che non va assolutamente “improvvisata”, ma che necessita, invece, di un apposito sollevatore.
Una nota specifica la merita il motore del tagliaerba, da trattare con cura ed attenzione. Per un apparecchio a benzina, si consiglia un cambio dell’olio regolare (ogni 2 mesi circa), che garantisce la durata del motore, riduce le emissioni ed il consumo di benzina. È possibile, a tale scopo, adoperare una pompa, oppure inclinare lateralmente il tagliaerba per far scolare l’olio usato in un recipiente; versare dunque olio nuovo e smaltire in modo corretto quello vecchio.
In presenza invece di una tagliaerba elettrico, la manutenzione risulta più agevole : il motore infatti non ha bisogno né dell’olio né del carburante, ragion per cui non sarà necessario verificare che essi siano presenti in quantità sufficiente da assicurare il funzionamento dell’apparecchio. Anche se non attiene specificamente alla manutenzione ordinaria del tagliaerba elettrico, è il caso di sottolineare in questa sede l’essere meno performante del suo motore, il che invita a non tenerlo eccessivamente sotto-sforzo per impedire prematuri malfunzionamenti.
Nel caso di un apparecchio a batteria, invece, se la batteria “ci lascia” già dopo poco, molto probabilmente dovrà essere sostituita; il problema, tuttavia, potrebbe anche essere originato dalla stazione di ricarica o dal telecomando del tagliaerba stesso, situazione, questa, che richiede una protezione della batteria dal freddo e dall’umidità durante la stagione invernale. Si suggerisce di ricaricare la batteria ogni 3 mesi.
Per quanto concerne invece la pulizia del tagliaerba per l’inverno, in considerazione di un inutilizzo prolungato del dispositivo per diversi mesi, le predette operazioni di pulizia andranno effettuate ancor più approfonditamente. Nel dettaglio:
Il tagliaerba può essere acquistato presso specifici negozi, specializzati in giardinaggio o fai da te, ma anche online, su siti “competenti” nella tematica. La prima opzione assicura la possibilità di poter contare sui consigli e suggerimenti del rivenditore, nonché di poter scegliere tra diversi modelli, se il negozio stesso è ben fornito. Anche acquistare su siti web di settore presenta dei vantaggi: sono infatti disponibili schede descrittive che illustrano il rapporto qualità-prezzo del singolo tagliaerba, così da poter fare una comparazione tra i vari apparecchi a disposizione, scegliendo quello più adatto alle proprie necessità. Si può inoltre fare affidamento su buone promozioni periodiche e su spese di spedizioni “ragionevoli” (talora anche gratuite), senza trascurare il fatto che l’utente gode delle analoghe garanzie di un acquisto effettuato presso un negozio tradizionale.
Sia che si opti per un acquisto in un negozio “fisico”, sia che invece ci si affidi ad Internet, ciò che è importante – lo rimarchiamo – è effettuare una scelta giusta e rispondente alle proprie esigenze, partendo innanzitutto, come esposto in questa trattazione, dall’ampiezza del proprio prato o giardino e dall’uso al quale il tagliaerba sarà destinato.
Creativa e fantasiosa, ma anche riflessiva e determinata. Archivio la laurea in Giurisprudenza per seguire quelli che sono i miei reali bisogni e le mie effettive ambizioni, emersi preponderatamente. Volo così a Venezia per seguire presso lo IED il “Corso di formazione avanzata in Management degli eventi artistici e dello spettacolo”, e per qualche anno curo ed organizzo mostre d’arte contemporanea. Allo stesso tempo riprendo a dedicarmi con più costanza al mio “primo amore”, la scrittura, passione che mi accompagna sin dalla tenera età.Assai versatile in diversi argomenti, ritengo che le parole abbiano un potere, un potere infinito, quello di aprire una finestra sul mondo, di dare adito a differenti punti di vista, di coinvolgere ed emozionare. Sono un inesauribile bagaglio di bellezza e di ricchezza.Nel mio (poco) tempo libero, leggo, disegno e dipingo. Scrivo anche fiabe per bambini. Adoro i gatti, custodi delle emozioni più recondite e fonti di energia. Non ne ho ancora uno, ma è solo questione di tempo, prima o poi arriverà!