Il tagliaerba manuale, quello cioè che, come suggerisce il nome stesso, funziona a spinta manuale, è consigliato in presenza di superfici piccole, di dimensioni non superiori a 250 metri quadrati, e prive di erba alta, pietre o pendenze, situazioni che potrebbero creare danni alle lame dell’apparecchio. Economico, ecologico e silenzioso (non avendo motore), il tagliaerba manuale necessita di una manutenzione minima ed essenziale.
I modelli classici sono quelli provvisti di lama rotante, pratici e semplici da utilizzare. Di costo ridotto, presentano tuttavia il rischio di sfrangiare i fili d’erba, ragion per cui, se si desidera un taglio pulito e preciso, si suggerisce di optare per un apparecchio con lama elicoidale. Lama direttamente collegata al movimento delle ruote, essa rende la spinta agevole e lo sforzo fisico ridotto al minimo, assicurando uno spazio verde uniforme e bello da vedere. L’unica attenzione da prestare in presenza di tagliaerba con lame elicoidale – di fascia di prezzo medio-alta, va detto – è quella di verificare che l’erba non raggiunga altezze considerevoli, che ostacolerebbero le operazioni di rasatura.
Per quanto concerne la manutenzione, è sufficiente adoperare un forte getto di acqua corrente dopo ogni utilizzo, lubrificare gli ingranaggi e le ruote, ed affilare regolarmente le lame, perché la rasatura del proprio prato o giardino sia sempre impeccabile.
Sottolineiamo che con il tagliaerba manuale si può trovare in dotazione un cesto per la raccolta dell’erba tagliata, oppure lo si può acquistare separatamente.
Per superfici piccole (ma pure di medie dimensioni, sino a 600-800 metri quadrati) è possibile servirsi anche di un tagliaerba elettrico: leggero, pratico, e dal basso impatto sonoro ed ambientale, ha un costo contenuto e richiede poca manutenzione. Ha una potenza che va dai 1000 Watt circa ai 1700 Watt circa, a seconda della dalla superficie del giardino su cui lavorare. Presenta, tuttavia, una scarsa libertà di movimento, dovuta alla presenza del filo di alimentazione (da inserire in apposita presa ogni qual volta si intenda utilizzare il tagliaerba), filo che non dovrà attorcigliarsi o danneggiarsi, trovarsi sotto le lame del dispositivo, o, peggio ancora, causare spiacevoli cadute. Per queste motivazioni, può essere conveniente optare per un tagliaerba a batteria, che garantisce totale libertà di movimento e facilità nell’aggirare gli ostacoli, non possedendo il predetto filo; oltre ad essere silenzioso, comodo da utilizzare, e dalla manutenzione pressoché nulla. A fronte di questo dato a favore, tuttavia, bisogna sottolinearne uno a sfavore, da ascrivere ai tempi di ricarica e di autonomia della batteria: ciò spiega perché è importante sceglierne una dalle buone prestazioni, una al litio, ad esempio, più efficiente e priva dell’effetto memoria. Per quanto attiene alla potenza di un tagliaerba a batteria, si va dai 20 V, tipici dei modelli più semplici, ai 36 V circa, indicata per i terreni particolarmente difficili ed “impegnativi”. Attenzione, però: il dispositivo in oggetto non è indicato in presenza di erba troppo robusta o stopposa.
In presenza di superfici di grandi dimensioni – ma anche di utilizzi frequenti e lavori parecchio impegnativi – si consiglia di acquistare un tagliaerba a scoppio, di notevole potenza e massima libertà di movimento: terreni sconnessi, avvallamenti, o erba alta, non costituiscono un problema per questa tipologia di apparecchio. Disponibile in commercio nella versione semovente (a trazione), nonché con sacco e con la funzione mulching, il tagliaerba a scoppio è tuttavia più rumoroso degli altri modelli – e quindi poco adatto a chi è attento alla cura dell’ambiente – e più costoso, sia per quanto concerne l’acquisto iniziale, che le spese di gestione, relative all’uso del carburante, e quelle di manutenzione, concernenti, queste ultime, le varie parti che compongono il motore. Ciò spiega il motivo per il quale è un dispositivo che si suggerisce per un utilizzo professionale.
Se il proprio desiderio è quello di tenere sempre in ordine e curato il proprio prato o giardino senza fare fatica, la soluzione ideale è quella di un robot tagliaerba, apparecchio molto versatile essendo esso adatto sia a piccole che a grandi superfici. Molto silenzioso, è in grado di lavorare in piena autonomia – senza cioè essere spinto o direzionato – anche su terreni sconnessi con pendenze del 45%. Possiede una batteria interna ricaricabile e sensori di movimento per riconoscere eventuali ostacoli (come gli alberi) e muoversi liberamente. Non necessita dello svuotamento e della raccolta dello sfalcio, in quanto fornito della funzione di mulching, ed include sistemi di sicurezza che bloccano le lame in caso di sollevamento o di ribaltamento, nonché sistemi di antifurto. I modelli più avanzati di robot tagliaerba, poi, possono essere programmati, sono capaci di rientrare in modo autosufficiente alla postazione per la ricarica, nonché dispongono di sensori di pioggia per non effettuare tagli in presenza di erba bagnata. A fronte di tutti questi aspetti positivi, tuttavia, vanno sottolineati i costi elevati di questi dispositivi – superiori alle altre tipologie di tagliaerba – che li rendono poco diffusi.
In presenza di terreni irregolari e sconnessi – caratterizzati da avvallamenti, saliscendi o piccoli dossi – la soluzione più efficace da adottare è rappresentata dal tagliaerba semovente, quello cioè il cui avanzamento è semplificato dal motore, che dando trazione alle ruote, consente all’apparecchio di procedere ad una velocità costante, di solito 3.6 Km/h. In pratica, in virtù di un’apposita leva sul manubrio, l’utilizzatore azionerà il tagliaerba in oggetto, che si muoverà autonomamente; le lame rotanti si metteranno in moto, ed il macchinario procederà in avanti, riducendo in maniera considerevole lo sforzo compiuto dal predetto utilizzatore. Quest’ultimo dovrà infatti limitarsi a regolare la direzione desiderata con semplici gesti, senza mettere a rischio la salute della propria schiena o delle proprie braccia. E per fermare il meccanismo, basterà rilasciare la leva o il sistema di azionamento, in base al singolo apparecchio. Solitamente dotati di un motore a scoppio, i tagliaerba semoventi hanno un’impugnatura ergonomica che non affatica le operazioni di manutenzione del tappeto erboso. Possono, inoltre, essere caratterizzati da alcuni optional, quali la possibilità di regolare la velocità o l’altezza delle lame, a titolo esemplificativo. Qualunque sia il modello scelto, comunque, esso assicurerà risultati più che soddisfacenti: l’unica cosa da considerare, tuttavia, è la poca adattabilità a spazi verdi con molti ostacoli, e ciò a causa del motore, che rende il dispositivo in oggetto più pesante.
In presenza di forti pendenze, è consigliabile utilizzare un robot tagliaerba, progettato proprio per spazi verdi “difficili” e con superfici impegnative, caratterizzate anche da dislivelli sino al 50%. Fornito di una tecnologia moderna ed innovativa, detto apparecchio presenta delle “peculiarità” che gli permettono, appunto, di affrontare simili situazioni, come, ad esempio, due o quattro ruote motrici – di grandi dimensioni – con un battistrada dal profilo pronunciato, tali da assicurare un’aderenza impeccabile in qualsivoglia circostanza. E, ancora, le potenti batterie agli ioni di litio garantiscono prestazioni elevate ed un taglio perfetto anche nelle zone di estrema pendenza, mentre particolari sensori guidano il percorso dell’apparecchio affinché trovi i tratti del giardino più sicuri.
A fronte di questi innegabili aspetti positivi, ne va evidenziato uno negativo, consistente nel costo, elevato se messo a paragone con quello degli altri tagliaerba. Bisogna tuttavia dire che la spesa, per quanto eccessiva, andrebbe vista come un investimento che nel lungo periodo consente di risparmiare, in considerazione del taglio automatico del prato.
Per quanto concerne, infine, i consumi del robot tagliaerba, questi sono leggermente più alti rispetto a quelli dei macchinari adoperati per terreni pianeggianti, ma rientranti sovente entro limiti accettabili.
Il miglior tagliaerba per tagliare l’erba alta è quello a scoppio, tipologia di dispositivo dotato di maggiore potenza tra quelli destinati alla cura ed al taglio degli spazi verdi. Affronta senza alcuna problematica terreni con rialzi o irregolarità, e, appunto, erba alta.
Scelta perfetta per prati o giardini di piccole dimensioni, ma anche per spazi verdi irregolari o problematici nella gestione, il tagliaerba a cuscino d’aria è un apparecchio caratterizzato da una particolare tecnologia che gli permette di poggiarsi appena sopra l’erba, nonché di muoversi agevolmente. È leggero, semplice da trasportare e da ricollocare dopo l’uso.
I tagliaerba con cesta raccoglierba sono quegli apparecchi forniti di un apposito cesto che va svuotato quando è pieno: presentano, quali aspetti positivi, oltre ad un indubbio risparmio dal punto di vista economico – costando di meno rispetto ai dispositivi con cesta raccoglierba – il fatto di essere in grado di lavorare anche in presenza di erba alta.
I tagliaerba senza cesta raccoglierba, invece, sono quei dispositivi caratterizzati dalla funzione mulching, consistente nello sminuzzamento fine dei frammenti di erba, che vengono “restituiti” al terreno sotto forma di concime. In tal modo non solo il manto erboso riceve degli indubbi benefici, ma si evita il raccoglimento dell’erba, con un risparmio di tempo e di denaro. Il risparmio di denaro, tuttavia, si evidenzia sul lungo termine, poiché, inizialmente, un tagliaerba dotato di funzione mulching costa di più di un modello classico. L’apparecchio in oggetto, inoltre, non va utilizzato in caso di erba eccessivamente alta, condizione, questa, che potrebbe non consentirgli di lavorare in modo adeguato.
Prima di acquistare un tagliaerba, è necessario considerare le dimensioni del proprio spazio verde – nonché la tipologia dello stesso – e la qualità del taglio che si desidera eseguire. Detto questo, esistono determinati e ben precisi parametri assolutamente imprescindibili nella scelta di un apparecchio di questa tipologia. Li illustriamo qui di seguito.
- Potenza. È un parametro che fa riferimento alla capacità del tagliaerba di affrontare tipi di erba diversi tra loro, comprese erbe stoppose o secche, oppure difficili da sradicare. Questo è il motivo per il quale è necessario selezionare con cura la potenza dell’apparecchio che si andrà a scegliere, in base a quelle che sono le caratteristiche del terreno “interessato”. Maggiore sarà la potenza, migliori saranno le prestazioni dell’apparecchio stesso; va tuttavia al contempo sottolineato che l’incidenza del fattore potenza “si fa sentire” solo in presenza di prati o giardini di medio-grande estensione, avendo invece un “impatto” inferiore nel caso di spazi di poche decine di metri quadrati. La potenza, nei tagliaerba elettrici, è espressa in Watt, e va da un minimo di 1000 Watt ad un massimo di 1800-2000 Watt nei modelli più performanti; nei tagliaerba a batteria, invece, essa è espressa in Volt, andando dai 20 V circa nei modelli più semplici, ai 36-40 V nel caso di modelli adatti a trattare terreni particolarmente difficili. Nei tagliaerba a scoppio, infine, la potenza è correlata alla cilindrata del motore, cilindrata che va dai 100-125 CC in su.
- Alimentazione. Rappresenta un parametro che influenza l’uso pratico del tagliaerba, definendo le situazioni in cui un determinato modello si rivela più adeguato di un altro.
- Taglio. Destinato alla cura sia dei piccoli che dei grandi spazi verdi, il tagliaerba “vede” nelle caratteristiche del taglio un elemento primario da considerare al momento dell’acquisto. Il sistema di taglio di un tagliaerba è formato generalmente da due lame rotanti (come vedremo nel prossimo punto), e sono due, al riguardo, gli aspetti da valutare: l’ampiezza del piatto di taglio e l’altezza di taglio. La prima identifica il diametro delle lame, e maggiore sarà l’ampiezza delle lame, minore sarà il numero di passaggi delle stesse richiesti, così come – va da sé – più brevi saranno i tempi d’uso del tagliaerba. La soluzione ideale è quella che prevede di optare per apparecchi che abbiano un’ampiezza di taglio di circa 40 cm nel caso di prati di medie e grandi dimensioni, e per apparecchi con ampiezza di taglio di circa 30 cm, in presenza di spazi verdi più piccoli. L’altezza di taglio, invece, si riferisce alla possibilità di decidere l’altezza che si intende dare ai fili d’erba del proprio prato o giardino. In base a quanto sia più o meno sofisticato il tagliaerba che si andrà ad acquistare, è possibile disporre di un maggiore o minore numero di impostazioni tra cui scegliere, con un’altezza minima di 20 mm sino a giungere a 70 mm. In determinati tagliaerba – quelli più avanzati – va poi evidenziata la presenza di speciali pettini per erba, in grado di “direzionare” i fili d’erba direttamente verso la lama.
- Tipologia delle lame. Non solo le dimensioni delle lame, ma anche la tipologia delle stesse, è un punto da considerare al momento della scelta di un tagliaerba. Da preferire, anche se più costose, sono quelle triple, in virtù della loro maggiore efficacia, a cui seguono subito quelle doppie. Assolutamente da evitare, invece, sono le lame singole o piatte, dai risultati per nulla soddisfacenti. Da verificare poi, prima dell’acquisto, che le lame abbiano il bordo leggermente smussato.
- Dimensioni e tipologia delle ruote. Rendono il tagliaerba più o meno maneggevole – influendo sul “peso” necessario per tagliare il prato o il giardino – e dunque rappresentano un fattore da non sottovalutare. Dovrebbero essere stabili, robuste, e gommate, così da garantire la massima fluidità sul terreno e su qualsiasi tipologia di erba da tagliare. L’importanza del fattore ruote si manifesta soprattutto nel caso dei tagliaerba a motore, solitamente di peso e dimensioni maggiori, e non invece in presenza di quelli elettrici, apparecchi leggeri.
- Ampiezza del cesto di raccolta. Il cesto di raccolta dell’erba tagliata, un contenitore in tela o plastica, deve essere sufficientemente capiente, poiché le operazioni di svuotamento dello stesso possono comportare tempi anche piuttosto lunghi. I modelli più grandi di tagliaerba attualmente sul mercato possiedono un serbatoio dalla capacità di circa 45-50 litri, mentre quelli medio-piccoli e medi sono caratterizzati da cesti di raccolta di circa 30-35 litri. Da controllare se il serbatoio permetta di monitorare il livello di riempimento (attraverso una finestrella o le pareti traforate), così da poter valutare di quanto si possa andare avanti con il lavoro prima di dover svuotare la cesta.
- Funzione Mulching. Il mulching, o pacciamatura, consiste nello sminuzzare sottilmente l’erba tagliata e nel ridistribuirla al prato o giardino, utilizzandola come fertilizzante naturale: in questo modo non solo il terreno trarrà indubbi benefici, ma si eviterà il riempimento del cesto di raccolta, riducendo di conseguenza i tempi dello sfalcio e facendo minore fatica per svuotare e rimuovere l’erba tagliata. A fronte di questi vantaggi, va però sottolineato che la funzione mulching fa salire il costo dell’apparecchio che la possiede, motivo, questo, che spinge a suggerire un acquisto di tal genere solo in presenza di terreni di dimensioni superiori ai 130-150 metri quadrati.
- Praticità d’uso. La praticità d’uso è uno dei fattori decisivi per individuare, al momento della scelta, il tagliaerba più rispondente alle proprie necessità, e ciò in quanto detto parametro indica la semplicità e la comodità d’uso del tagliaerba stesso. Quest’ultimo deve essere infatti sicuro, maneggevole e non troppo pesante (in particolare, esso dovrebbe pesare circa 10-12 Kg nel caso di modelli più innovativi, e circa 7 Kg in quelli meno avanzati ma dalle prestazioni più che apprezzabili), nonché deve potersi afferrare agevolmente e regolare secondo le esigenze dello specifico utilizzatore. Impugnature pieghevoli e/o smontabili, inoltre, sono indice di un apparecchio poco ingombrante una volta riposto in garage o in cantina. Le caratteristiche del serbatoio, e quelle delle ruote, sono altri due importanti fattori rientranti nella praticità d’uso del tagliaerba, fattori poc’anzi considerati, e per i quali si rimanda ai relativi spazi di analisi. Anche la rumorosità – non sempre indicata dai produttori – incide sul parametro in esame. Sul punto si mette in evidenza che i tagliaerba elettrici o a batteria solitamente sono più silenziosi di quelli a scoppio: un tagliaerba elettrico con elevato wattaggio avrà una rumorosità di circa 94-95 dB, laddove invece uno a batteria con potenza media ne avrà una di circa 86 dB. Concorre infine a rendere un tagliaerba più pratico e comodo la presenza di un vano raccogli cavo: proprio di quasi tutti i tagliaerba elettrici alimentati a rete, contribuisce a mantenere in ordine l’apparecchio quando non è adoperato, e ad evitare che un cavo risulti fuori posto.
Sì, incidono. Vediamo in che misura. In merito ai materiali, fondamentale che essi siano resistenti, in considerazione del fatto che si sta considerando un apparecchio da giardino, pertanto esposto anche a condizioni climatiche avverse. La scocca, in particolare, può essere realizzata sia in acciaio inox, che in alluminio con azione antiruggine ed anticorrosione, che con materiali misti; anche i materiali utilizzati per la copertura del cavo elettrico e per le ruote hanno il loro “perché”, dal momento che influiscono sulla conservazione del tagliaerba nel tempo e sulle sue prestazioni .
Sicuramente incide sulla scelta dell’apparecchio anche il prezzo: variabile e strettamente connesso a quelle che sono le caratteristiche del singolo modello, può andare da 60-100 Euro nei tagliaerba elettrici con filo, dalla potenza contenuta ed indicati per svolgere piccoli lavori in giardino, sino a cifre comprese tra i 200 ed i 500 Euro, nel caso degli apparecchi maggiormente professionali e di notevole potenza, capaci di far fronte a qualsivoglia tipo d’erba. Nel range dei 100-190 Euro, invece, è inclusa la fascia di prezzo media, relativa a quei tagliaerba adatti a spazi verdi di piccola e media estensione.
E giungiamo alla marca: in questo caso il consiglio non è tanto quello di optare per una specifica, quanto invece quello di rivolgersi ad aziende serie e note. E ciò non solo per essere garantiti nell’acquisto di un prodotto che si rivelerà durevole negli anni e che non farà “sorprese” poco gradite, ma anche per poter contare su un’assistenza che continuerà anche dopo l’acquisto stesso. Si citano, a titolo esemplificativo, la Bosh e la Black&Decker.
Impareggiabile aiuto nella cura del manto erboso di un giardino di grandi dimensioni, il trattorino è un macchinario totalmente motorizzato, dal momento che l’unica cosa manuale da fare è la sua guida. Prodotto generalmente superiore rispetto agli altri dedicati al taglio dell’erba, non solo dal punto di vista dell’efficacia, ma anche della struttura e del design, il trattorino è fornito di un motore a uno o a due cilindri. Varia è la potenza del motore, e da essa dipende la capacità di prestazione, così come dalla potenza ci si potrà rendere conto di quale sia l’ampiezza di terreno sul quale il trattorino si rivela più idoneo. Solo una volta chiarita la potenza necessaria per lavorare su una determinata superficie, si potrà scegliere il modello più adatto alle proprie esigenze, scelta, questa, semplificata dalla grande disponibilità in commercio.
La maggior parte dei macchinari di questa tipologia è dotata di un sacco o contenitore per la raccolta dell’erba tagliata, mentre i modelli più innovativi e costosi sono caratterizzati dalla funzione mulching. La spesa da sostenere è indubbiamente di tutto rispetto, ma se si tiene conto dei vantaggi offerti da questa tipologia di macchinari, detta spesa rappresenta un investimento per il futuro.
I vantaggi sono rappresentati dalla possibilità di scegliere la dimensione del taglio e di scaricare l’erba raccolta ove più si desidera, nonché dall’accumulo, durante il taglio dell’erba, di polvere e frammenti nel cestello integrato, evitando la loro dispersione nell’aria. A fronte di detti aspetti positivi, tuttavia, bisogna sottolineare la necessità, richiesta dal trattorino, di una manutenzione precisa e costante: lame da affilare, superficie del lato inferiore dell’apparecchio da pulire, motore da mettere a punto, liquidi da verificare. Se si decide di acquistare un trattorino, infine, è opportuno indossare sempre, durante il suo utilizzo, un appropriato equipaggiamento protettivo, collocandolo invece, in caso di inutilizzo, in una zona all’ombra, o, preferibilmente in garage.
Il mulching, o pacciamatura, è una tecnica di tosatura del prato che consiste nello sminuzzamento fine dell’erba tagliata e nella sua ridistribuzione al prato sotto forma di fertilizzante naturale: ciò in virtù dell’utilizzo di particolari lame e della conformazione della scocca. Grazie al mulching il tappeto erboso è più verde e brillante, non solo per la qualità del taglio, ma anche per la bontà del predetto fertilizzante, e ciò in quanto gli sfalci d’erba sono pieni di sali minerali e micro-elementi occorrenti al tappeto erboso stesso. E ancora, il mulching limita l’infeltrimento poiché rinforza la crescita dell’erba, e frena il diffondersi di muschi, muffe, ed erbe infestanti; senza trascurare il fatto che, grazie ad esso, si evita di riempire il cesto di raccolta, con un’indubbia diminuzione dei tempi dello sfalcio ed una minor fatica per svuotare ed eliminare l’erba che è stata tagliata.
Il mulching è consigliato quando il proprio spazio verde viene rasato con una certa frequenza (1-2 volte a settimana): in caso contrario, il rischio è quello di ritrovarsi con erba troppo alta per un tagliaerba dotato di questa funzione, condizione, questa, che non gli consentirebbe di lavorare adeguatamente. Proprio in considerazione della cadenza settimanale dei tagli, bisognerà mettere in conto una quantità maggiore di energia per azionare il macchinario, e dunque una maggiore spesa da affrontare. Se il tagliaerba è elettrico, il consumo potrebbe essere contenuto, ma se esso è con motore a scoppio (a benzina), allora il consumo di carburante aggiuntivo si farà sentire. Alla luce di ciò, si suggerisce di acquistare un apparecchio con funzione mulching sono in presenza di prati o giardini di dimensioni superiori ai 130-150 metri quadrati; per spazi verdi di estensione contenuta, tra l’altro, questa opzione non si rivelerebbe particolarmente utile, poiché il vento o il calpestio potrebbero annullare totalmente quelli che sono i vantaggi del mulching.
L’ampiezza del piatto di taglio costituisce il diametro delle lame, e maggiore sarà la loro ampiezza, minore sarà il numero dei passaggi da effettuare, e minori, di conseguenza, saranno i tempi di utilizzo. In merito alle dimensioni, sono disponibili in commercio tagliaerba con ampiezza di taglio inferiore ai 50 cm, indicati maggiormente per spazi verdi tra i 200 ed i 1200 metri quadrati, e tagliaerba con larghezza di taglio superiore ai 50 cm per superfici di estensione tra gli 800 ed i 3000 metri quadrati.
L’altezza di taglio, invece, rappresenta la possibilità di dare ai fili d’erba del proprio prato o giardino l’altezza che più si desidera. In base alla maggiore o minore accuratezza del dispositivo, sarà possibile disporre di un determinato numero di impostazioni tra cui optare: partendo da un range comprendente da 3 a 6 impostazioni di taglio intermedie – offerte dai tagliaerba sul mercato – si va da un’altezza minima di 16-20 mm ad una di 70 mm. Gli apparecchi più avanzati, infine, sono forniti di particolari pettini per il manto erboso, in grado di “indirizzare” i fili d’erba verso la lama, eliminando in tal modo l’erba stessa dai muri e dalle aiuole.
Lo scarico laterale senza raccolta dell’erba è un’apertura laterale sulla scocca che permette di eliminare lateralmente l’erba tagliata. Questo sistema è consigliato in presenza di erba alta, che intaserebbe con facilità il canale di scarico posteriore dell’apparecchio (cosa che invece non accade, appunto, con lo scarico laterale). L’erba tagliata e lasciata sui prati o giardini può essere poi raccolta adoperando dei rastrelli.
Spesso, e ad errore, si definisce tagliaerba anche il decespugliatore, ma si tratta di due apparecchi diversi. Il decespugliatore, privo di ruote, è un attrezzo che si porta con sé adoperando un’apposita tracolla, ed è perfetto per sfalciare erba e per far fronte a cespugli, rovi o sterpaglie, in base alla potenza ed alla configurazione. La sua mansione non è quella di tagliare il prato. Mansione che invece è propria del tagliaerba, apparecchio (tra l’altro) fornito di ruote, a differenza del primo, come or ora sottolineato. L’acquisto di uno dei due apparecchi non compromette l’acquisto dell’altro.
Premessa la necessità di un’adeguata manutenzione del tagliaerba elettrico – indispensabile per garantirne il funzionamento e la durevolezza nel tempo – ecco elencati i principali motivi per cui l’apparecchio in oggetto non parte.
- Surriscaldamento del motore. In caso di surriscaldamento del motore – causato dal lavoro intenso a cui è stato sottoposto il tagliaerba elettrico, meno performante di quello a scoppio – si mette in atto un meccanismo anti-sovraccarico. Come procedere? Bisogna solo attendere che l’apparecchio si raffreddi, e poi provare a riaccenderlo. Si suggerisce, tuttavia, di non sottoporre il motore ad un elevato stress, “fonte” di situazioni come quella appena descritta.
- Lama inceppata. Problema di facile risoluzione, si verifica a causa dello sporco accumulatosi nelle lame: in tal caso, il tagliaerba emette un ronzio prima di bloccarsi. Sarà sufficiente scollegare il tagliaerba stesso dalla presa, quindi capovolgerlo e rimuovere tutti i detriti che hanno provocato l’inceppamento.
- Interruttore di accensione difettoso. Problematica visibile e verificabile anche al tatto, richiede la sostituzione dell’interruttore.
- Fusibile danneggiato. In tal caso, per accertarsi che la mancata partenza del tagliaerba elettrico sia da attribuire ad un fusibile danneggiato, sarebbe sufficiente adoperare un tester; in mancanza, si può provare direttamente a sostituire il predetto fusibile.
- Cavo di alimentazione da verificare. Se il cavo di alimentazione è chiaramente deteriorato, non va assolutamente utilizzato, ma è da sostituire.
- Controllo della presenza di corrente. Benché banale, potrebbe non essere la prima cosa a cui si pensa: bisogna quindi accertarsi che ci sia corrente in casa, e, in caso positivo, che il problema non dipenda invece dalla presa.
Fermo restando il fatto che una consona e regolare manutenzione del tagliaerba a scoppio limita possibili danni in futuro, la mancata “partenza” dell’apparecchio potrebbe dipendere sia da intoppi facilmente risolvibili, che da “questioni” più serie. Qui di seguito esponiamo i controlli da eseguire per rendersi conto del problema verificatosi.
- Controllare che l’accensione non sia bloccata. Qualora la corda che si tira per accendere il tagliaerba opponga resistenza, si potrebbe essere in presenza di un inceppamento, dovuto ad esempio ad una lama “frenata” da residui d’erba. In tal caso detta lama va pulita, capovolgendo l’apparecchio su un lato, operazione, questa, che deve essere però preceduta dallo scollegamento della candela. Una volta eliminati i detriti causa dell’inceppamento, si deve provare a riavviare di nuovo il tagliaerba in oggetto; in caso di esito negativo, e di persistenza della problematica, è il caso invece di contattare l’assistenza.
- Fuoriuscita di fumo. In caso di esalazioni di fumo, probabilmente è giunto per il macchinario il momento di una manutenzione da effettuare presso un esperto del ramo. Ovviamente, in presenza di questa situazione, il tagliaerba va subito spento. Il problema potrebbe anche essere di facile risoluzione, se dovuto alla presenza di detriti da rimuovere dalle lame e dallo scarico; perché si possa procedere in tal senso, bisogna però attendere che il motore si raffreddi. Se detta operazione di pulizia non ha esito positivo, il problema potrebbe essere causato dal filtro dell’aria o dalle lame piegate, problema per il quale è necessario l’intervento dell’assistenza (a meno che non si sia in grado di provvedere in modo autonomo).
- Controllo della benzina. Per quanto possa sembrare ovvio o banale, magari ci si dimentica del problema più “immediato”: dunque per precauzione è preferibile verificare che la non partenza non dipenda proprio dalla mancanza di benzina. Se invece il problema non sta nell’avviamento, bensì nello spegnimento dell’apparecchio durante il suo utilizzo, molto probabilmente si è in presenza di un’altezza di taglio inferiore rispetto all’altezza dell’erba da tagliare. E dunque bisognerebbe semplicemente regolare la misura di taglio.
La pulizia e manutenzione del tagliaerba è un aspetto fondamentale – da non sottovalutare assolutamente – perché assicura il corretto funzionamento dell’apparecchio, allungandone la “vita” ed evitandone l’usura. Il periodo invernale è, sostanzialmente, un periodo di riposo, che vede l’apparecchio per lo più fermo: mai da lasciare all’aperto, esso va collocato in un box o garage, coperto da un telo. È invece la primavera/estate il periodo di maggior uso del tagliaerba, periodo durante il quale una giusta manutenzione è quella che va eseguita dopo ogni utilizzo: ciò in quanto all’interno del dispositivo si accumulano residui di taglio e mucchietti d’erba, che con l’andare del tempo possono ostruire la camera di taglio ed il sacco raccoglierba, pregiudicando la funzionalità del tagliaerba stesso. Vanno dunque eliminati i ciuffi d’erba di dimensioni maggiori rimasti nelle ruote e negli elementi di taglio, adottando sempre le necessarie misure di sicurezza: quindi staccare la spina o rimuovere la batteria in presenza di un tagliaerba elettrico, e staccare la candela nel caso di un tagliaerba a scoppio. Senza dimenticare i guanti di protezione, per evitare spiacevoli ferite alle mani provocate dalle lame.
Le operazioni di pulizia variano in base alla tipologia di tagliaerba in considerazione. Nello specifico:
- Tagliaerba manuale elicoidale. Il modello più agevole da pulire, non avendo motore, va trattato con un panno umido per eliminare i residui d’erba, anche se la soluzione più rapida prevede l’utilizzo di un getto d’acqua per lavarlo del tutto, facendolo poi asciugare al sole.
- Tagliaerba elettrico o a batteria. Prevede la pulizia del carter, servendosi di specifici attrezzi (quali una spatola, ad esempio), per eliminare qualunque residuo d’erba formatosi dopo il taglio. Un sacchetto di plastica va messo sul motore, ed un getto d’acqua va passato solo sotto al carter. Le lame, se non lo sono, vanno affilate, ed il cesto di raccolta, qualora presente, va lavato con un getto d’acqua e fatto asciugare al sole (dopo ovviamente essere stato svuotato).
- Tagliaerba a scoppio. In questo caso va prima di ogni cosa scollegato il filo della candela; poi, con il serbatoio vuoto – o quasi completamente vuoto – il tagliaerba va capovolto a 90°, controllando che il filtro dell’aria sia in una posizione più alta, per evitare fuoriuscite che potrebbero pregiudicare il riavvio del motore. Se necessario, le lame vanno affilate, mentre tutti i residui d’erba vanno rimossi, ed il carter pulito con un getto d’acqua, o, se lo si possiede, con un pulitore ad alta pressione. Vanno poi puliti motore e ruote, e cesto di raccolta. Il motore, in particolare, è da trattare con molta cura ed attenzione: è necessario cambiare l’olio regolarmente (generalmente ogni 2 mesi), utilizzando, al riguardo, una pompa, oppure inclinando lateralmente il tagliaerba per far scolare l’olio usato in un contenitore. Va poi versato olio nuovo e smaltito correttamente quello vecchio. Un filtro dell’aria scolorito è da rimuovere: va dunque sbattuto con cautela, pulito con un panno asciutto, e reintrodotto in modo corretto. È invece da sostituire qualora detta operazione di pulizia non sortisca effetti positivi.
La pulizia del tagliaerba per l’inverno richiede che le operazioni or ora esposte siano effettuate ancor più meticolosamente, in vista di un inutilizzo del tagliaerba per un lungo periodo di tempo. Ecco quindi come procedere:
- pulire con cura il carter di taglio e la zona motore, adoperando a tale scopo una spazzola, o, se non sufficiente, un pennello. Se si dispone di un compressore, utilizzarlo per quelle aree non raggiungibili manualmente.
- staccare la copertura della cinghia pulendo l’interno da ogni possibile residuo d’erba.
- smontare le ruote, rimuovendo eventuali “depositi”.
- non tralasciare le pulegge.
- pulire con attenzione il serbatoio di raccolta, servendosi di un getto d’acqua, o, preferibilmente, di un pulitore ad alta pressione, qualora lo si possieda.